Re Union: le collezioni moda IED mixano reale e virtuale

In un periodo che ci ha costretti a rivalutare le nostre possibilità d’azione, i ragazzi dell’Istituto Europeo di Design presentano le nuove collezioni moda sviluppate con l’aiuto di un software fondamentale: CLO3D.

Con il progetto di tesi Re Union della Triennale in Fashion Design dello IED di Torino, gli studenti sono stati capaci di unire la realtà percettibile di una collezione con l’efficienza della tecnologia e del virtuale.

In un primo periodo, in cui non vi erano ancora limitazioni e restrizioni dovute all’attuale emergenza sanitaria, i ragazzi hanno compiuto una profonda ricerca preliminare riguardante la fase di produzione e l’integrazione di materiali che potessero essere a favore della sostenibilità ambientale, tema fondamentale al giorno d’oggi e premessa necessaria per la realizzazione dei 25 pezzi che compongono le collezioni.

Successivamente, con l’entrata in vigore delle limitazioni generali e l’introduzione della didattica a distanza, gli studenti sono riusciti a non interrompere il processo creativo bensì a stimolarlo ulteriormente con l’impiego di CLO3D: uno strumento d’alta innovazione per lo sviluppo virtuale delle collezioni moda che rappresenta, al giorno d’oggi, un passo avanti per il settore Fashion.

In questo modo, con la consulenza costante della coordinatrice del corso Alessandra Montanaro, i ragazzi hanno potuto sviluppare a distanza le proprie idee e prototipi e dirigere i foto e video shooting degli outfit da remoto, senza trascurare il lavoro di styling e lo scatto precedentemente programmati.

«Gli studenti della sede di Torino sono riusciti a coniugare aspetti propri della sartorialità e dell’artigianalità della tradizione italiana, ma anche del tessile che contraddistingue questo territorio, con le potenzialità della ricerca e degli strumenti digitali appresi durante il percorso accademico, sempre all’avanguardia grazie alla forza del Network IED».

Paola Zini, Direttore IED Torino.

La sperimentazione del digitale in ogni aspetto della creazione di una collection apre infatti un nuovo percorso nel campo della progettazione, mettendo in discussione e superando allo stesso tempo il confine tra reale e virtuale.