Quando gli animi si accendono per una vulva gigante

Installata nel nord-est del Brasile l’opera dal titolo “Diva” dell’artista e attivista Juliana Notari. E sui social scatta subito la polemica.

Un’enorme scultura di colore rosso vivo rappresentante una gigante vulva è stata installata su una montagna nel nord-est del Brasile con lo scopo di accendere il dialogo sulle questioni di genere, particolarmente sentito nella società fallocentrica del conservatore Jair Bolsonaro.

A realizzare l’opera l’artista Juliana Notari che ha creato la vulva di 33 metri, intitolata “Diva”, con l’aiuto di più di 20 persone che hanno scavato un campo di canna da zucchero rurale nello Stato di Pernambuco per creare una fessura che, secondo l’artista, assomiglia anche a una ferita.

In “Diva” l’espressione artistica viene usata per affrontare domande che si riferiscono a questioni di genere da una prospettiva femminile.

Le reazioni, spesso scandalizzate, non sono mancate e sono arrivate da quell’ala di conservatori che nell’opera vede una minaccia al decoro della società.

Artista e attivista, Juliana Notari ha un approccio multidisciplinare alle tematiche di genere e non è nuova a questo tipo di rappresentazioni. Già nel 2009 aveva realizzato “Spalt-me” una serie di stampe su larga scala che facevano riferimento all’interno di una vagina, reso volutamente “cavernoso” facendo a pezzi le pareti su cui venivano applicate le stampe.

Opere che richiamano la famosa e controversa “Origine del mondo” realizzata nel 1866 da Gustave Courbet e che ancora oggi provoca scandalo e sgomento.