Pierre Castignola: un design radicale e critico

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Giovane designer francese emergente, Pierre Castignola focalizza la sua ispirazione e creazione su oggetti e mobili con un background concettuale.

Per Pierre Castignola non esistono partenze precise nella creazione di un brand, ma segni e simboli che seguono l’idea di percezione e l’ambiguità. La necessità di legare con i propri beni affinché creino emozione piuttosto che funzione.

Primo dei suoi progetti è Copytopia, realizzato partendo dalla concezione sulla regolamentazione della proprietà intellettuale. La titolarità esclusiva su ciò che è immateriale non può esistere, e tutto ciò che è materiale è la rivisitazione e la reinterpretazione di un qualcosa che è già stato pensato. 

Una rivendicazione in cui la necessità di creare prende il sopravvento scansando l’imitazione; la copia diventa acquisizione e non regressione.  

E proprio da qui il designer da vita alla realizzazione di un collezione che vede come protagonista la tradizionale sedia di plastica bianca rivisitata. Come un dj che accorpa parti di brani differenti, anche qui il designer diventa un selezionatore, raccogliendo le sezioni più interessanti di diversi progetti, per riassemblarle tra di loro, dando vita ad una nuova creazione del tutto unica.

Ultimo dei suoi progetti State of Possesion, raccoglie una collezione di lampade che esplora il rapporto che abbiamo con gli oggetti che arredano i nostri ambienti, garantendo un’interazione più complessa ed intima con gli stessi, quasi umanizzandoli.

Lampade, realizzate in collaborazione con la Design Academy di Eindhoven, che creano una vera e propria connessione con l’uomo; la lampada Thurts che si accende solo versandovi un bicchiere di acqua, il modello Chill che si illumina legandogli una sciarpa e Tilt che garantisce l’accensione solo se l’utente la inclina.

Tramite quindi dei progetti innovativi e con una prospettiva che va oltre gli attuali pensieri a fronte di un mercato consumista, Pierre Castignola sostiene l’arte invitando i designer indipendenti a prendere voce migliorando i progetti esistenti dandone vita a nuovi, senza subire l’opposizione del monopolio dell’innovazione.