Make it works, make it possible

L’attenzione e l’accuratezza nel dettaglio, concedono la possibilità di poter riorganizzare gli spazi casalinghi per un nuovo modo di vivere lo smart working.

Un periodo storico alienante, quello che stiamo vivendo nell’ultimo anno, ma che ha dato la possibilità ai singoli individui e alle aziende di effettuare un upgrade rispetto alle comuni abitudini alle quali eravamo soggetti.

Esempio tangibile quello realizzato dal giovane laboratorio di architettura Gruppo Tre che dal 2014 fornisce un supporto di progettazione integrata sia a privati che istituzioni, seguendo l’intero iter dalla scelta delle forniture alla direzione dei lavori, ponendo grande attenzione alla qualità dell’abitare.

Il promettente Gruppo Tre ha deciso di fare la sua parte sfruttando il periodo di quarantena e proponendo la possibilità di riadattare i comuni ambienti casalinghi in vere e proprie postazioni da lavoro, nel rispetto di dinamicità e praticità.

Grazie all’ interessante progetto di consulenza Make it works dell’architetto Filippo Chiesa Ricotti, la reinvenzione delle molteplici esigenze dello smart working viene adattata alla comodità del quotidiano “smart living”, ampliando cosi la comune visone di quarantena e proponendo interessanti soluzioni che possano diventano un must.

«La postazione dove lavoriamo influisce molto sulla nostra produttività e sul nostro umore, arredare e sistemare il nostro angolo di “home office” migliora la qualità del nostro tempo».

Architetto Filippo Chiesa Ricotti

Richiedere la consulenza è semplice, basterà inviare allo studio una foto dell’ambiente casalingo che si è deciso di dedicare interamente allo smart working. Successivamente, in soli 3 giorni, l’architetto risponderà con i suoi interessanti consigli, proponendo delle soluzioni che possano rendere l’esperienza funzionale ed armoniosa.