L’intero mondo del food e della creatività in cucina, complice la forte diffusione di programmi e show televisivi, quali Masterchef tra più noti, ovvero la divulgazione attraverso vlog o blog, o nei social, in particolare Instagram e Pinterest, ha portato tanti operatori del settore a domandarsi come potersi tutelare.
La Legge sul Diritto d’autore (L. n. 633/1941 e ss.mm.) offre una tutela alle “opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”.
Sebbene una parte della dottrina interpreti l’art. 1 di cui sopra in maniera estensiva, non esiste una univocità di pensiero nell’ampliare le tutele di cui alla Legge sul Diritto d’autore alle ricette ovvero all’impiattamento.
Come e in che modo, quindi, è possibile proteggere le proprie creazioni?
In primo luogo è possibile tutelare un piatto attraverso la procedura di ottenimento di un brevetto, purché si tratti di innovazioni che abbiano una applicazione industriale e che offrano soluzioni nuove, originali e concrete, di un problema tecnico, a titolo esemplificativo una nuova modalità di cottura, ovvero un processo che consenta di mantenere o integrare le proprietà organolettiche dei cibi.
Ancora, è possibile accedere alla protezione offerta dal CPI (Codice della Proprietà Industriale) laddove si realizzi un nuovo prodotto, anche relativamente al suo design. È celebre il caso delle “Marille”, una particolare forma di pasta realizzata dall’Ing. Giorgetto Giugiaro, noto designer di automobili, che nel 1983 venne incaricato dalla Voiello.
Con riferimento all’impiattamento, invece, ancora non è rinvenibile una piena tutela. Purtuttavia, è in forte ascesa il pensiero di consentire una protezione all’aspetto estetico delle composizioni culinarie, laddove siano dotate di carattere nuovo e creativo. In questo caso, oltre alla tutela di cui alla Legge sul Diritto d’Autore si potrebbe ottenere la registrazione del design del piatto. Ma questo è un profilo interpretativo ancora avanguardista.
Inoltre, occorre porre un accento sulle fotografie. Le foto dei piatti sono protette come foto semplici e accreditano all’autore i cosiddetti diritti connessi. Pertanto, sarà lesiva la condotta di colui il quale riproduca (“screenshotti”, copi e divulghi sui propri social) una foto senza citarne l’autore e la data di realizzazione, traendone un indebito beneficio.