L’ultima collezione di tappeti, passatoie e cuscini di Barbara Frua, designer d’interni affermata, vanta elementi naturalistici e percorsi interculturali.
Un design all’insegna dell’artigianalità e di un gusto colorista quello della interior designer Barbara Frua, che durante la sua carriera trentennale, e supportata da un team composto da eccellenze, ha costruito la sua identità.
In che modo? Attraverso una prospettiva del tutto originale che rende il suo stile immediatamente riconoscibile.
![](https://www.stovemagazine.com/wp-content/uploads/2020/06/1-1024x674.jpg)
Un percorso che segna però qualcosa di più profondo, il ricordo di quando, da piccola, imitava i movimenti che il padre, progettista, faceva sui fogli. Con un’unica variante, quelle di Barbara erano matite colorate.
Un amore per il colore portato avanti da tutta la vita e unito, più tardi, ai disegni e alle forme delle cementine delle case popolari e borghesi di Milano dei primi del Novecento. capaci di dialogare con arredi antichi e contemporanei.
Fu esattamente da questo processo lavorativo che Barbara trae ispirazione ancora oggi, creando collezioni capaci di dialogare con arredi antichi e contemporanei, unita alla voglia di osare e sperimentare colorazioni nuove e grafismi.
Questa, in particolar modo rappresenta il giro del mondo etico e sostenibile fatto con la mente e il cuore. Nasce dalla seta rigenerata di antichi sari, da stuoie intrecciate in Marocco, dai colori vegetali della Turchia, dalle fibre thailandesi e dalle lane medio-orientali scelti per la resa materica e cromatica.
Nelle sue creazioni porta alla luce meravigliosi dettagli della natura che prendono forma e si impongono attraverso la contrapposizione delle colorazioni, che passa dalle tonalità più tenue a quelle acide.
Oltre ai tappeti, passatoie lavorate con tecnica dhurrie e chainstitch, cuscini e opere d’arte.