“Leaving meaning” è il titolo e la risposta, con significato intrinseco dei lavori firmati dall’artista italo-tedesco Daniel Gianfranceschi.
Una vita artistica tra realtà e finzione: nulla è reale, ad eccezione dei materiali utilizzati dall’artista. Ma più l’opera è astratta, più reale sarà il suo titolo.
Gianfranceschi crea lavori che cercano di trascendere la tipica definizione di scultura e pittura. Legno, pelle, colla. Materiali non usuali nella realizzazione di opere d’arte. E’ così che l’artista cerca di risolvere la questione delle forme.
I temi rappresentati vanno dalla salute mentale, al disgusto, fino a corpi e menti umane, in una forma non figurativa.
Lavori imperfetti, che vogliono cambiare il tempo e nel tempo, di pari passo con il cambiamento dei materiali.
L’artista lavora da solo, spesso in silenzio, in un’eterna battaglia tra cosa vuole e cosa gli è necessario.
My Friend The Forest Selfportrait (Is My Body Greater Than The Sum Of It’s Parts)
Soddisfatto solo per un momento, poi si ferma e inizia un nuovo dipinto/scultura. Non vuole mai sentirsi appagato, vivendo così l’eterna ricerca di miglioramento.
È la musica, poi, a giocare un ruolo fondamentale nella sua arte: da qui la serie “All Melody”.
L’intento finale è quello di creare opere forti ed emozionalmente complesse, un continuo tentativo, una continua risposta, un continuo esperimento artistico.