Un omaggio a Firenze ma soprattutto un omaggio al primo défilé di moda italiana (1951) avvenuto nella cornice di Palazzo Torrigiani, residenza di Giovanni Battista Giorgini, imprenditore del Novecento al quale Dolce e Gabbana dedicano la sfilata Rinascita.
L’Alta Moda dei due stilisti stupisce ancora e nonostante il fatto a mano da sempre promosso, quest’anno Domenico e Stefano rivolgono maggiormente la loro attenzione agli artigiani.
Tutti gli abiti di questa collezione sono fatti da giovani ricamatori che non superano i 24 anni di età.
In passerella un tripudio di abiti floreali. Silhouette anni 30, abiti stretti in vita e lunghi fino alla caviglia, corpetti rigidi con scollo a cuore, camicie in tulle avorio dalle maniche a sbuffo, chiffon, lurex e una cascata di pizzi, piume e cristalli.
Il Rinascimento fiorentino per noi rappresenta lo straordinario, la creatività pura, l’abilità manuale di altissimo livello, così come l’amore per l’arte, il Fatto a Mano e l’Italia sono da sempre punti fermi del nostro lavoro. Coinvolgere gli artigiani è stata una scelta naturale, siamo stati conquistati dalla loro sapienza, maestria e devozione.
commentano Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Infiniti i richiami alla cultura del nostro Bel Paese: dal Gattopardo al mambo di Cabiria del film diretto da Fellini. La cupola del Brunelleschi in seta dipinta a mano su una gonna ampia e maestosa lascia senza fiato.
Tra gli accessori spiccano le babbucce fiorentine, i gioielli, che richiamano le forme della frutta come fragole e limoni, il ferro di cavallo, classico porta fortuna, e la croce votiva, che porta speranza.